Il Pozzo di Santa Cristina: i misteri e la bellezza di un luogo magico

Il Pozzo di Santa Cristina: i misteri e la bellezza di un luogo magico

Io già vi vedo che pensate: “ Ma davvero devo fare tutti quei km solo per andare a vedere un pozzo”?

La mia risposta più sincera è: assolutamente si e ora vi racconto il perché.

Dove si trova il Pozzo di Santa Cristina

Il Pozzo di Santa Cristina si trova a Paulilatino, proprio lungo la S.S 131 tra Oristano e Abbasanta.
E’ aperto dalle 8.30 fino all’imbrunire. Il biglietto per i bambini fino ai 6 anni è gratuito mentre per gli adulti costa 5 euro ed è valido anche per l’ingresso al Museo Archeologico – Etnografico ”Palazzo Atzori”.

Perché visitare il Pozzo di Santa Cristina

il pozzo di santa cristina

Il Pozzo di Santa Cristina è un luogo unico che merita non solo una ma più visite.
Dopo essere andata via ho pensato che sarebbe bello poterci tornare più spesso.

In questo modo potresti sedere su uno dei 25 gradini che portano fino alla base del pozzo e ascoltare il flusso d’acqua che scorre senza sosta, rilassarti sui prati di margherite, chiudere gli occhi al tramonto del sole che filtra tra i rami degli ulivi secolari e respirare a pieni polmoni il silenzio di questo luogo che possiede qualcosa di magico.

Forse perché sembra impossibile che una costruzione così perfetta nella sua geometria e con un architettura così all’avanguardia risalga a 3000 anni fa. C’è sicuramente qualcosa di prodigioso in quest’acqua che mantiene sempre lo stesso livello ma allo stesso tempo trasuda letteralmente dalla roccia.

La bellezza di questo luogo è che oltre le spiegazioni plausibili lascia in chi lo visita una certa suggestione e molti interrogativi.

Intorno al pozzo prima di tutto noterai il recinto a forma di toppa di chiave che funge da cornice. Successivamente vedrai sbucare in mezzo ad una natura rigogliosa muri di pietre che creano forme, chiudono cerchi, come impronte di un passato che stuzzica la curiosità e il desiderio di scoprire di più.

Cos’è il Pozzo di Santa Cristina

Il pozzo di santa cristina

Il fascino del Pozzo Sacro di Santa Cristina è dato anche dalla sua origine.
A cosa serviva veramente?

Forse un luogo simbolico dove svolgere i rituali legati all’acqua, elemento identitario della nostra terra.

Forse un osservatorio astrale o un osservatorio lunare.
Ancor oggi infatti durante l’equinozio e il lunistizio maggiore è possibile ammirare le ombre perfette del sole e i riflessi della luna nel pozzo, in un dialogo di luci, ombre e incastri perfetti che difficilmente può sembrare casuale.

Forse perché esiste un tempio  molto simile in Egitto?

Ma davvero sono tutte coincidenze?

Io non credo 🙂

Il Villaggio Cristiano

il pozzo di santa cristina

Insieme al pozzo inoltre potrete visitare il villaggio Cristiano adiacente e la Chiesa di Santa Cristina, la piazza abbracciata dalle Cumbessias, piccole casette con piccole porte come quelle di un villaggio delle fiabe.

Il Villaggio Nuragico

il pozzo di santa cristina

Infine dopo aver attraversato il villaggio Cristiano puoi immergerti in un altro scenario, all’ombra di imponenti alberi, rocce ricoperte di muschio e sentieri da esplorare.

Il villaggio Nuragico è costituito da un nuraghe circondato dai resti di un villaggio con due capanne, immerso in una foresta di un verde intenso.

Ho apprezzato molto quanto tutta l’area sia estremamente fruibile, aperta, accogliente. Nell’intero complesso puoi entrare autonomamente o accompagnato dalle valide guide, scoprire angoli nascosti e fantasticare.  Anche per questo motivo l’ho trovato perfetto per i bambini, un parco immerso nella natura  pieno di misteri, percorsi e scoperte.

E’ inoltre possibile organizzare un pic-nic, con tavoli in pietra e aree a disposizione.

Dunque avete bisogno di qualche altra motivazione per passare una giornata al Pozzo di Santa Cristina?

Io non credo 🙂

Per tutti i dettagli vi consiglio il sito ufficiale

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Il Sinis: un tempio sul mare, un villaggio da Far West e le spiagge di riso

Il Sinis: un tempio sul mare, un villaggio da Far West e le spiagge di riso

Siamo sempre alla ricerca di soluzioni per il week end: un po’ di tempo all’aria aperta, un luogo che sia adatto ai bambini e che mi lasci la voglia di raccontare una storia: la Penisola del Sinis gode di tutte queste caratteristiche e molto di più.

La Penisola del Sinis

La penisola del Sinis si trova nella zona centro-occidentale della Sardegna ed è una lingua di terra che congiunge mare e terra, nel territorio di Cabras.
Vi suggerisco in breve solo alcune delle meraviglie che potete visitare con i bambini, ma le attrazioni di queste zone sono innumerevoli e anzi, ogni consiglio è ben accetto!

Tharros

Sinis

A Sud di Oristano sorge Tharros, uno dei siti archeologici più belli e significativi della Sardegna.
La particolarità di quella che di fatto è una vera e propria città punico-fenicia nata su un’area già frequentata in età nuragica è il fatto di essere un museo a cielo aperto composto da resti di abitazioni, templi, fortificazioni, terme e necropoli. Imperdibili i resti del Tempio Tetrastilo con le due colonne (ricostruite successivamente) che svettano come una cornice davanti ad un panorama favoloso.

Nello stesso sito è possibile visitare la Chiesa di San Giovanni e la Torre di San Giovanni dalla sommità della quale l’ l’effetto wow è assicurato.

Lo sapevi che: è partito il progetto “3D Archeovision – Tharros. Attraverso l’utilizzo di strumenti interattivi tutti i visitatori di Tharros Area Archeologica e del Museo Civico “Giovanni Marongiu” di Cabras potranno interagire e immergersi in modo divertente e affascinante nel ricco patrimonio archeologico del territorio.

Terminata la visita potete fermarvi a fare un aperitivo nei numerosi locali che costeggiano la spiaggia e la passeggiata verso il parcheggio.

Cabras – Museo Archeologico Giovanni Marongiu 

In questo museo sono custoditi alcuni esemplari dei Giganti di Mont’e Prama, la maggiore scoperta archeologica di fine XX secolo nel Mediterraneo.
A Cabras troverete sei statue, insieme a quattro (su 16 totali) modellini di nuraghe rinvenuti negli scavi. Le altre sono nel museo archeologico di Cagliari. Grazie a un touch screen, puoi esplorare virtualmente tutto il complesso scultoreo.
Sono delle statue imponenti e affascinanti che da sole valgono la visita al museo.

Villaggio di San Salvatore di Sinis

Sinis

Il Villaggio di San Salvatore è un paese formato da piccole casette dette sas cumbessias, raccolte intorno ad una piazza e con una piccola chiesa.
La chiesa di San Salvatore nasce sulle ceneri di un santuario preistorico e pagano scavato nella roccia. Visitandola potrai entrare nel cuore di pietra e roccia come in una grotta.

San Salvatore sembra un paese fantasma ma in realtà si anima in occasione della festa del santo. Il primo sabato di Settembre si svolge infatti la Corsa degli Scalzi, uno degli eventi identitari più suggestivi e sentiti della Sardegna. La processione coinvolge oltre 800 curridoris in saio bianco che accompagnano a piedi nudi su un lungo sterrato il santo dalla chiesa di santa Maria Assunta di Cabras al paese. Il giorno seguente ritornano a Cabras facendo il percorso inverso.
Inoltre il villaggio di San Salvatore è diventato famoso per essere stato il set di alcuni film del filone “spaghetti western” all’Italiana. In effetti a passeggiare per le sue stradine sterrate e polverose ti aspetteresti di trovare un saloon o un cowboy a cavallo.

Spiagge del Sinis

sinis

Le spiagge del Sinis sono tutte meravigliose, sono tantissime e vi dirò di più alcune hanno proprio delle caratteristiche uniche. Ne elenco solo qualcuna ma vi assicuro che potrebbe volerci tutta l’estate per visitarle tutte.

Is Arutas: la puoi visitare proprio passando dal Villaggio di San Salvatore. Certamente è una delle spiagge più famose della penisola del Sinis ma anche di tutta la Sardegna. La riconosci per il mare turchese ma soprattutto perché la sabbia sembra fatta di chicchi di riso di varie dimensioni e colori.

Mari Ermi: spiaggia gemella di Is Arutas caratterizzata dalla stessa fine sabbia dorata con piccolissimi ciottoli di quarzo bianco e rosa.

Putzu Idu: La definirei la spiaggia familiare più comoda della zona, acqua bassa, lungo litorale e diversi servizi.

Sa Mesa Longa: menzione speciale per sa Mesa Longa, che io non conoscevo e ho amato. La prima parte della spiaggia è piuttosto riparata e sembra una vera piscina. E’ caratterizzata da una barriera di scogli bassi e rocce che creano uno scenario perfetto per le avventure dei bambini. Inoltre proprio qui c’è una vasta e bellissima area sosta per i camper.

Dove Mangiare Cabras/ Oristano

Cabras: Ristorante i Giganti
Oristano: Osteria Da Renzo

Tutta la penisola del Sinis è caratterizzata da un perfetto mescolamento di sacro e profano. Strati e strati di storia e culture che vivono ancora oggi per essere visitate da noi. Il Sinis è la prova che le contaminazioni generano bellezza, cosa aspettate a visitarla?

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Piccole grandi manie, è giusto assecondarle o no?

Piccole grandi manie, è giusto assecondarle o no?

Sulla piattaforma Ig sono incappata su un post e un relativo hastag creato da Bettyconcept, una brava stilista e donna piena di spunti.

#piccolemaniecondivise ha avuto l’effetto di una detonazione, aprendo un varco spazio-temporale che mi ha catapultato nel mio passato fanciullesco. Ho iniziato a ripensare a tutte le piccole manie o anche soltanto le abitudini che avevo da bambina e che nel corso del tempo ho perso o dimenticato.

Ho fatto una riflessione guardando la mia piccola cinquenne che ogni giorno scalpita per trovare il suo personalissimo modo di stare al mondo.

Le manie dei bambini

Tutti i bambini possiedono chi più chi meno delle piccole manie, fissazioni, idiosincrasie, abitudini, possiamo chiamarle in tanti modi. Vi suoneranno dunque familiari cose tipo:

  • Dividere i biscotti o i gelati in pezzi e mangiarne solo una parte.
  • Camminare dentro i bordi delle piastrelle (la mia per non cadere nella lava 😊)
  • Non indossare mai nulla che abbia bottoni ma solo cerniere
  • Indossare la stessa maglietta per settimane anche se assume vita propria.

I bambini vivono in questo mondo di tic o trick.

Devo ammettere che anche quando era più piccola ho sempre cercato di arginare questi atteggiamenti, nonostante lei non sia tra le bambine più fissate che conosca.

Ho sempre pensato che queste piccole manie in realtà la imprigionassero dentro condizionamenti futili e atteggiamenti compulsivi e per questo ho cercato di estirparle, nell’illusione di renderla più libera.

Ultimamente però ho riflettuto e fatto autocritica.
Il tempo passa e lei cresce, inizia ad avere i suoi gusti e a fare i suoi esperimenti.

Io la lascio fare ovviamente ma ancora oggi certi gradini mentali mi infastidiscono.

Molto spesso perché fanno oggettivamente schifo, come tutto ciò che riguarda cibo, bevande e pulizia personale.
Molto spesso ancor di più perché ci fanno perdere tempo.

Dunque è tutto un: “muoviti, andiamo, lascia perdere”. Più io le metto fretta più lei rallenta e si incaglia nei suoi pensieri e nelle sue attività.

Tutto questo mi ha costretto a vedere le cose da un punto di vista differente

Sono forse queste fissazioni dei piccoli riti che i bambini è sano e giusto abbiano?

Sono forse delle stanze che arredano per prendere le misure, per trovare sicurezza, per definire se stessi?

E io ?

Io che non solo ho perso ma ho anche dimenticato tutto quello che facevo da piccola come leccarmi le ferite con la lingua, seguire il contorno delle cose e spolverare i biscotti prima di inzupparli nel latte, ecco io sono davvero più libera o solo più condizionata e sicuramente più vecchia?

 

La mia è una riflessione come spesso mi accade senza assolutismi, sicuramente l’equilibrio sta nel buon senso ma mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e conoscere tutte le vostre piccole grandi manie del passato e perché no anche del presente

Una gita alla Laveria Lamarmora e due delle spiagge più belle della Sardegna

Una gita alla Laveria Lamarmora e due delle spiagge più belle della Sardegna

Oggi vi propongo un programmino piuttosto coinciso ma di grandi soddisfazioni

  1. Passeggiata nel belvedere di Nebida, Iglesias.
  2. Visita alla Laveria Lamarmora per guadagnarsi il pranzo 🙂
  3. Lauto pranzo
  4. Caffè a Masua e/ o Cala domestica

Nebida è un piccolo paesino del Sulcis, frazione di Iglesias dalla quale dista 15 km. Nato come villaggio minerario, offre uno dei belvedere più suggestivi di tutta la Sardegna.

La Laveria Lamarmora

A picco sul mare si trova la Laveria Lamarmora una delle testimonianze più interessanti dell’archeologia mineraria in Sardegna.

La Laveria è chiamata così perché appunto si occupava di “lavare” e trattare i materiali come il piombo e lo zinco. Questi venivano trasportati attraverso un sistema ferroviario e la teleferica e poi scaricati nelle barche che attraccavano in un piccolo molo che ancora si può vedere nella parte più a Sud del complesso. La Laveria è una costruzione piuttosto imponente e l’effetto wow è assicurato: il colore dei mattoni e della pietra si staglia in un panorama che mischia il verde della macchia mediterranea con le rocce color vinaccia e le mille sfumature di turchese del mare, sul quale svetta lo scoglio di Pan di Zucchero.

Per arrivarci abbiamo imboccato una stradina che parte dalla prima fontana che si trova nel belvedere di Nebida e poco dopo inizia la discesa fatta di 300 scalini. Vi dirò’ non è proprio leggerissima ma siamo tutti sopravvissuti: la cinquenne che ci ha seminato in un moto di orgoglio degno delle Olimpiadi, io dopo 2 anni di inerzia sportiva e mio marito con zaino umano di 11 kl dato dal secondogenito di casa.

Mettiamola così, una volta finita la salita vi sentirete giustificati a eccedere con i carboidrati.

Dispiace tuttavia constatare come un sito così bello, pieno di storia e di potenzialità non sia valorizzato come merita e piuttosto abbandonato all’incuria del tempo e delle persone.

Sulcis: dove mangiare ?

Se decidete di fermarvi a mangiare a Nebida io consiglio un ristorante direttamente lungo il Belvedere: il Capitano. Aperto quasi tutto l’anno sembra proprio una trattoria di mare, con un vero timone all’ingresso e i colori azzurri del mare. Piatti gustosi di pesce fresco e una vista sia nella terrazza esterna ma anche nei tavoli interni veramente impagabile. Gentilezza e prezzi onesti poi, chiudono la combo perfetta.

Masua

laveria lamarmora

Se invece preferite spostarvi potete raggiungere direttamente la spiaggia di Masua che sormontata dalla Miniera di Porto Flavia scolpita nella scogliera accoglie uno scenario unico.

A Masua c’è inoltre un bellissimo chiosco-ristorante il Warung Beach aperto gran parte dell’anno, dove potrete assaggiare piatti della tradizione trasformati in vere e proprie esperienze gourmet, ad un passo dal mare. Per i fortunatissimi consiglio di scegliere tra le innumerevoli proposte di aperitivi da consumare davanti ad uno dei tramonti più belli di sempre.

I ragazzi del Warung Beach si occupano anche di escursioni in gommone e del noleggio di ombrelloni, sdraio ma anche canoe e pedalò. Sono quel tipo di persone che lavorano sodo per creare servizi e per dare valore al loro territorio, ragazzi appassionati che credendoci hanno scommesso su un territorio tra i più belli ma anche difficili da vivere. I risultati però si vedono, eccome se si vedono!

Cala Domestica

laveria lamarmora

Dunque dunque lo ammetto, Cala domestica è una delle mie spiagge preferite in assoluto. Ormai d’estate è piuttosto gettonata e caotica ma fuori stagione mi ricordo subito perché la amo così tanto. Innanzitutto è dentro un insenatura, come una culla abbracciata dalle montagne. Per arrivare devi percorrere una passerella su una distesa di dune bianche. Se poi costeggi gli scogli della spiaggia principale attraversando una porta nella roccia trovi la piccola cala domestica, una baia incantata da laguna blu.

Dunque ora ritornate a casa e anche se stanchi godetevi una delle strade panoramiche più belle della Sardegna.

Sono queste immagini che pur essendo Sarda e vivendo da ormai molti anni in Sardegna ancora mi sorprendono. Alla bellezza della Sardegna non ci si abitua mai.

Se volete conoscere un po’ meglio il Sulcis vi consiglio un altro itinerario.

 

 

 

Be Mug: un pomeriggio di gioco e creatività con l’argilla

Be Mug: un pomeriggio di gioco e creatività con l’argilla

Siamo sempre alla ricerca di nuovi posticini da provare a Cagliari. Se poi sono originali e perfetti per trascorrere un pomeriggio con i bambini come Be Mug allora il post è d’obbligo.

Cos’è Be Mug

Be Mug è un laboratorio creativo sui mille usi che si possono fare dell’argilla e si trova a Cagliari in via Lanusei 33.
È un locale e un bar pieno di luce dove i tre giovani proprietari hanno come obiettivo principale quello di coinvolgere e appassionare i clienti all’arte della ceramica.

Dunque per tutti quelli che come me hanno come unico riferimento all’argilla Ghost e la buon anima di Patrick Swayze non c’è da preoccuparsi.

I ragazzi di Be Mug sono estremamente disponibili e di fatto quello che compri non è solo un pezzetto di argilla ma il loro tempo e la loro assistenza continua.

Puoi decidere se comprare un pezzo di argilla ( rossa o bianca) e realizzare quello che preferisci oppure dipingere e decorare uno degli oggetti già pronti tra quelli esposti.

La scelta è molto varia. Si passa dalle tazze ai piatti ( che subiscono un processo specifico e quindi possono essere utilizzati ad uso domestico con cibo e bevande) fino ai piccoli magneti o soprammobili. I costi degli oggetti sono i più disparati.

Questi oggetti possono diventare un’idea regalo originale se personalizzata con un disegno o una scritta ma allo stesso tempo utile perché di uso quotidiano come i piatti o le tazze.

Potete consumare tutta l’argilla ma se ne rimane un po’, riceverete una bolla nella quale è segnato il peso restante per poterla utilizzare la volta successiva.

Com’è l’argilla?

Da Mug impari che lavorare l’argilla richiede pazienza, una certa forza nelle mani e nelle braccia ma allo stesso tempo molta delicatezza. Scopri che sembra sporchi moltissimo ma in realtà basta un po’ di acqua per pulirla in un attimo.

Ho anche trovato molto bella questa forma di fidelizzazione data dai tempi naturali di questo processo creativo.
Infatti una volta realizzato, il tuo oggetto deve necessariamente passare per la cottura al forno che viene acceso due volte la settimana. Dovrai quindi aspettare e ritornare qualche giorno dopo per ritirare la tua creazione o per procedere alla decorazione, dopo la quale è necessaria un’ ulteriore cottura.

Il vostro lavoro o quello dei vostri bambini si divide dunque in tanti appuntamenti anche se il costo è dato solo dal materiale che usi effettivamente.

Inutile dire che i bambini ameranno ammorbidire questi panetti immergendo le mani nell’acqua, autorizzati finalmente a sporcarsi e dando sfogo alla fantasia.

Impareranno tuttavia anche l’attesa e la sorpresa di rivedere pronta la loro creazione solo qualche giorno dopo.

Io da parte mia ho trovato questo materiale estremamente anti stress e di gran sollievo trovare un “posto amico” dove i bambini possono sporcarsi e sporcare senza grandi drammi.

Ho dimenticato di dire che Be Mug è anche un bar dove poter bere un caffè o fare merenda.

Ah e fanno anche lo Spritz.

Tombola!

Dunque evviva le nuove realtà, i giovani appassionati, chi spinge per realizzare i propri sogni, bravi !

 

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