Una settimana con il camper in Sicilia Occidentale

Una settimana con il camper in Sicilia Occidentale

Da tempo volevo visitare la Sicilia in maniera itinerante.
Finalmente, dopo 2 anni ci siamo riusciti, scegliendo di visitare la Sicilia Occidentale in camper.

Siamo arrivati in Sicilia percorrendo la rotta Cagliari-Palermo con la compagnia Grimaldi.
La tratta dura 12 ore.
Abbiamo trascorso una settimana di sole, alternato da un piacevole venticello, con temperature massime sui 20 gradi. Quel genere di clima che vorrei tutto l’anno, da felpa leggera e cielo azzurro lucente.
La Sicilia Occidentale in camper è una meta perfetta, aree soste e campeggi aperti già da Aprile e molti tutto l’anno. Inoltre è possibile fermarsi in aree di sosta libera molto tranquille. Direi di fare attenzione soprattutto alle strade che, spesso, non hanno una grande manutenzione e presentano importanti dislivelli.
Siamo sbarcati a Palermo alle 5 del mattino, dopo una notte piuttosto movimentata. Ci siamo subito diretti verso Ovest, facendo una tappa colazione sul lungomare di Mondello, godendo di un’alba meravigliosa che, insieme alle fantastiche brioche, ci ha accolto e ritemprato dalle fatiche del viaggio.

Sicilia Occidentale in camper: prima tappa Tonnara di Scopello

tonnara di scopello

Come prima tappa siamo arrivati alla Tonnara di Scopello, un museo a cielo aperto, testimonianza della grande tradizione della pesca del tonno in Sicilia. Una struttura museale sapientemente ristrutturata in un’ambientazione naturale d’eccezione, con i suoi imponenti faraglioni.
Purtroppo era chiusa, le visite sono su prenotazione e vi consiglio di informarvi prima, per sicurezza

Sosta Camper : Pochi metri prima dell’ingresso a piedi della Tonnara c’è un comodo parcheggio anche per i camper

Grotta di Mangiapane, Custonaci

grotta mangiapane

Questo luogo unico nel suo genere è incredibilmente cinematografico, eppure così reale. Mi ha fatto pensare al corrispettivo di una Petra Siciliana o agli scenari della Cappadocia.
Si tratta di una enorme grotta scavata tra due montagne vicino al paese di Custonaci, in provincia di Trapani.
Abitata fin dal paleolitico e successivamente dalla famiglia Mangiapane fin dopo la seconda guerra mondiale. La famiglia che ha dato i nomi a questo sito, si occupava soprattutto di agricoltura e pesca.

Addentrarsi fisicamente in una frattura della montagna basterebbe la visita.
Tuttavia esiste la possibilità di visitare il museo a cielo aperto, con gli spazi abitativi e le botteghe dei mestieri. La visita sembra quella al villaggio come era un tempo, con tanto di animali come galline, asini e caprette.
La Grotta Mangiapane mescola l’incredibile lavoro della natura con la testimonianza storica e culturale di un’epoca passata.

Lo consiglio vivamente anche per le famiglie con bambini, saranno conquistati da questo spazio.
L’ingresso è ad offerta.
Parcheggio camper:
Accanto al sito c’è un ampio parcheggio libero, per i camper di grandi dimensioni la strada sterrata per arrivare è stretta e a doppio senso, quindi attenzione.

San Vito lo Capo

Cous cous

Proseguiamo per San Vito lo Capo, per un imprevisto non riusciamo a visitare a dovere questo bel borgo sul mare, ma facciamo in tempo a gustare un buon cous cous di mare e ripartire.
San Vito Lo Capo a Settembre ospita proprio il Cous Cous Fest, un evento gastronomico dedicato a questo tipico piatto maghrebino molto diffuso in questa zona della Sicilia.

Qui sento per la prima volta il richiamo dell’estate: scarpe aperte, granite e sale tra i capelli e siamo solo ad Aprile.
Ma l’Aprile in Sicilia è una promessa estiva.
Ci spostiamo per dormire sulla costa di San Vito Lo Capo.
Lo spettacolo di scogliere, falesie e calette incastonate nella roccia con le montagne come sfondo è davvero di impatto

Sosta camper in Sicilia Occidentale:
Abbiamo visto diversi camper in sosta libera in una bellissima piana davanti al mare, nella spiaggia di Baia Santa Margherita, un po’ asfaltata e, per i più dinamici, sul manto erboso.
Avremmo dovuto e voluto dormire qui ma, complice il desiderio di una doccia con phon e di un attacco con la 220 w, siamo andati al vicino campeggio El-Bahira.
Il campeggio è molto bello e attrezzato ma pieno di gente. Col senno del poi, avrei preferito godermi il mare di San Vito in un’atmosfera più selvaggia e meno da villaggio.
Il campeggio ha tutto: piscina, ristorante, tutti i servizi immaginabili e anche un fantastico tramonto sul mare.

Trapani

trapani

La mattina facciamo rotta su Trapani.
Se penso a questa città mi viene in mente un colore specifico: l’azzurro.
Una città lucente da visitare a piedi e intorno alle mura. Partendo dalla piazza del mercato del pesce proseguite per una passeggiata a forma di virgola, lungo uno dei balconi sul mare più belli che abbia mai visto, con le casette color pastello da un lato e la spiaggia dall’altro, fino ad arrivare all’antico bastione e proseguendo fino alla Torre di Ligny.
Trapani è portoni azzurri e color sabbia, panni profumati stesi al sole, chiese e piazze e un bel corso da percorrere a piedi.

Sosta camper
Abbiamo parcheggiato nell’ampio parcheggio di Piazza Vittorio Emanuele, poco distante c’è un bel parco, Villa Regina Margherita, immerso nella natura con i giochi per i bambini.

Erice 

duomo di erice

Da Trapani ci siamo spostati nel parcheggio per prendere la funivia per Erice, abbiamo preferito non salire in vetta a 750 mt con il camper.
Per i bambini, questi spostamenti alternativi, sono sempre entusiasmanti e si può ammirare una visuale panoramica sul golfo di Trapani e sulle Isole Egadi.
In 20 minuti si arriva a un paesino che pare un presepe e forse d’inverno lo diventa davvero.
Stradine lastricate di salite e discese tra chiese, piazze e cortili, rendono la viabilità non proprio comoda per i passeggini.

Passeggiando troverete innumerevoli negozi di souvenir e ceramiche, prodotti tipici e ristorantini con terrazze panoramiche.
Il paese è un piccolo gioiello, da visitare assolutamente il Duomo che si trova nella piazza Matrice che pare fatto all’uncinetto e accanto la Torre Campanaria.
Se avete tempo e polpacci vi consiglio una visita lenta, perché Erice pur essendo un borgo raccolto ha tantissime attrazioni, noi purtroppo siamo stati poco, ma ne è valsa la pena.

Marsala 

marsala

Ci aspetta la tappa per dormire per cui, dopo Erice, ci siamo spostati verso Marsala.
Era un giorno festivo, il 25 Aprile, ma penso che ogni fine settimana questa zona sia meta di veri e propri pellegrinaggi per lo spettacolo del tramonto.
Esiste un’unica strada stretta che costeggia le Saline, dove si incontrano i vari moli e i locali dove fare un aperitivo.
Moltissimi si dirigono nel locale adiacente le Saline di Ettore e Infersa. Questo complesso penso sia il più scenografico, con il grande mulino ben restaurato che si può visitare e vivere, attraverso diverse esperienze.
Noi, considerando il traffico e la pazienza, ci siamo fermati molto prima, in un bel parcheggio libero su erba davanti all’imbarcadero Arini e Pugliese.

Il tramonto, quello davvero unico a mio avviso, conviene vederlo direttamente sull’ Isola di Mozia che si raggiunge con piccole imbarcazioni o sull’Isola Grande che si raggiunge attraversando una piccola striscia di terra  sommersa d’acqua, di altezza variabile.
Se invece come noi, non avete voglia di assecondare la ressa, godetevi una birretta da un molo qualunque, non sarà da meno.

Mi è dispiaciuto non vedere l’ Isola di Mozia che nasconde tanti tesori archeologici, e l’ Isola Grande, che si può visitare in bici e vanta un immenso patrimonio naturalistico e faunistico.

Cretto di Burri

cretto di burri

A questo punto abbiamo fatto una deviazione non da poco per un mio desiderio antico.
Volevo da tempo visitare il Cretto di Burri, esempio di land art dell’artista Alberto Burri, che si trova dove un tempo sorgeva il paese di Gibellina Vecchia.
La Storia di Gibellina è quella di un paese completamente distrutto dal terremoto nel 1968 con 1150 morti e moltissimi sfollati.
Gibellina nuova è stata ricostruita poco lontano, ospitando diversi artisti che hanno contribuito con le loro opere alla sua ristrutturazione.
Burri decise invece che avrebbe voluto creare qualcosa sulle macerie di Gibellina Vecchia, come testimonianza di ciò che era accaduto.
Dopo aver armato le macerie ha dunque creato una colata di cemento, utilizzando la tecnica del cretto che, ricorda gli intagli dell’argilla. Burri ha mantenuto la stessa divisione delle strade, come ferite nella pietra, del borgo come era prima del terremoto.

L’effetto è di un bianco accecante intorno ai campi e alla campagna verde, un labirinto di vie o un sudario, come l’hanno definito.
L’opera è stata molto criticata, io ho sentimenti contrastanti a riguardo ma ci tenevo davvero a vederla e mi ha emozionato.

Mazara del Vallo

mazara del vallo

Arriviamo a Mazara del Vallo poco prima dell’ora di pranzo, parcheggiamo sul lungo mare e decidiamo di andare alla scoperta della Kasbah, la zona più multiculturale e il vero centro storico di Mazara.
L’impianto di viuzze strette riprende gli impianti urbanistici arabi tipici delle medine.
Le stradine sono strette ma non c’è tanto traffico, per cui riusciamo a girare bene in bici questo quartiere, dove sembra davvero di essere in una città del Nord Africa.

La più recente immigrazione Tunisina a Mazara è iniziata infatti dagli anni ’70, rendendo questa città un vero e proprio melting pot culturale. La storia di Mazara è da secoli accompagnata alla cultura Araba, nonostante l’arrivo e le testimonianze del dominio Normanno.
Le moschee si trovano vicino alle chiese e sono numerosi i centri culturali e di aggregazione.

Mazara è costellata di ceramiche, maioliche, teste di Moro e grandi vasi, in un tripudio di colori ma anche pensieri e frasi su cui riflettere. Infatti è evidente un profondo lavoro di integrazione culturale e valorizzazione delle differenze.
Troverete il vicolo del pensiero bambino, con le frasi dei piccoli protagonisti ma anche il vicolo della tolleranza e la Piazza Bagno.
Qui pare che l’Africa sia casa e devo dire che gli odori, i suoni e l’accoglienza delle persone mi fanno sognare di esserci davvero.
I miei bambini sul lungo mare non resistono e fanno il primo bagno, in un’acqua trasparente rovinata dalla grande quantità di rifiuti.
Inutile dire che durante tutto il viaggio, noteremo a malincuore, un problema sistemico di smaltimento rifiuti. Pur essendo presenti delle realtà illuminate, spesso le meraviglie naturali sono deturpate dai rifiuti.

Sosta Camper:
Camping Il Giardino dell’Emiro
Quest’area sosta riassume la storia tramandata da padre in figlio, entrambi camperisti gira mondo.
Mi ha colpito davvero la gentilezza, la grazia e l’amore che hanno per questo lavoro e per l’ospite, considerato sacro.
Si trova a circa 1 km dal centro del paese, i loro servizi sono innumerevoli: navette, brioche e granite la mattina, consigli e soluzioni per ogni esigenza.

P.S: Anche qui, lascio inesaudito un desiderio che avrei voluto realizzare ma non ho avuto tempo: vedere la statua del Satiro Danzante.
Se voi potete, ammiratelo anche per me, dicono sia uno degli esempi più incredibili di statua dinamica che pur ferita, sembra danzare. Io andrei a vedere se è vero.

Selinunte

selinunte

Rinfrancati dalla notte serena nel giardino dell’Emiro partiamo alla volta del primo complesso archeologico che abbiamo deciso di visitare.
Selinunte risulta il Parco Archeologico più esteso d’ Europa. Per questo è possibile visitarlo attraverso dei transfer elettrici e un trenino, che consiglio per le lunghe distanze e soprattutto per i bambini pigri, tipo i miei.
Fondata verso la metà del VII Secolo A.C, Selinunte rappresenta una delle più imponenti testimonianze della Magna Grecia, fondata dai coloni che sbarcarono in Sicilia dal 700 A.C in poi, distrutta dai Cartaginesi e dai terremoti.
Si tratta davvero di un luogo mistico, dove si può fisicamente entrare in alcuni templi dell’Acropoli completamente ricostruiti, e visitarne altri di diverso genere.

Dopo la visita scendete in spiaggia al Lido Zabbara e se il tempo lo concede, godetevi un bagno al mare e un pranzo di quelli semplici e perfetti al ristorante del Lido.
Qui, con alle spalle le antiche colonne dei templi della civiltà Greca Classica, il mare di fronte, un pranzo con una pasta al nero di seppia, uno spiedino di sardine arrosto e una bottiglia di Grillo ( vino tipico della zona) ghiacciato, la mia vacanza ha raggiunto vette di benessere altissime.

Scala dei Turchi 

Sicilia Occidentale in camper

Decidiamo di dormire e fare tappa alla Scala dei Turchi, poco prima di Agrigento, famosa per l’enorme falesia di marna, una roccia di natura argillosa e calcarea bianca.

I bambini si buttano subito in acqua anche se risulta torbida, e poi ci incamminiamo sul lato destro e in pochi metri si staglia lei: bellissima e bianca distesa di pietra.
Sembra ci siano stati dei divieti ma è tutto distrutto, quindi tutti entrano impunemente e la scalano senza problemi.
Noi arriviamo alla base e decidiamo di non salire oltre, pur essendo scalzi e attenti.
La ressa per la foto perfetta e la totale incuria delle persone in questo miracolo della natura mi imbarazza, preferisco scendere e guardarla da fuori.
Sogno di vederla vuota, per me dovrebbe essere inaccessibile alle persone o contingentata e regolamentata seriamente.

Se togliete il contorno rimane una delle cose più belle, lucenti e armoniose viste nella mia vita.

Il suo bianco accecante, la pietra modellata come creta dalle onde e dal vento, sembra un’ opera classica. Sono rimasta davvero commossa e turbata, come se qualcuno spegnesse una sigaretta sopra una statua di Canova.

Sosta camper
Area Sosta camper Parking Scala dei Turchi, Michelangelo

Dormiamo in un’area sosta proprio davanti il cuore della spiaggia che si raggiunge attraverso una scala di circa 100 scalini.
L’area è comoda e pulita, se non ve la sentite di risalire a piedi, vi verranno a prendere con un Ape Calessino.
La rampa per salire all’area sosta è piuttosto affossata, quindi è un vero problema per mezzi lunghi con sbalzo come il nostro.
In generale in Sicilia, in molti parcheggi o strade, ci sono dossi e avvallamenti che se hai un certo tipo di mezzo, ti mettono in seria difficoltà.

Valle dei Templi, Agrigento

Sicilia Occidentale in camper

L’indomani mattina, abbastanza presto ci dirigiamo ad Agrigento alla Valle dei Templi, ultima tappa prima di risalire verso Palermo.
Arriviamo verso le 9.30 e parcheggiamo nel l’unico parcheggio all’Entrata V, ancora non c’è fila ma si formerà poco dopo.

La Valle dei Templi non ha bisogno di presentazioni, è enorme e molto turistica.
Tanti tassisti vi proporranno di portarvi nella parte alta, in modo da poterla percorrere tutta in discesa.
Noi siamo consapevoli che vista l’ora e il quattrenne vedremo poco, visitiamo dunque circa la metà del sito e ci godiamo quello che riusciamo a visitare, fermandoci nel famoso Tempio della Concordia.

Anche qui, avrei preferito visitarla al tramonto, in ogni caso vale la visita sempre, anche con il cielo nuvoloso, come abbiamo trovato noi.

Borgo Parrini

Sicilia Occidentale in camper

Il nostro viaggio riprende verso Nord. Decidiamo di fare un’unica tirata di circa 2 ore e fermarci poco prima Palermo in un Borgo caratteristico che è di strada.
Parliamo di Borgo Parrini, piccolo e sconosciuto borgo vicino a Partinico che da due anni ha conosciuto un’improvvisa celebrità, grazie alla comunità che ha deciso di investire e cambiargli veste.
Infatti Borgo Parrini è diventato una vera e proprio tappa turistica a prova di foto perfetta.

Il borgo è minuscolo ma è il set perfetto per uno di quegli scatti che piacciono tanto ai social. La piazza con i murales, fontane e muri di mosaici ispirati a Gaudì, frasi emozionali e colori accesi ovunque.
Con un piccolo contributo si possono visitare la biblioteca, le piccole case ristrutturate davvero caratteristiche e fare le foto più colorate che avrete.

Io ho apprezzato la volontà di questa comunità di creare indotto e turismo dove nessuno sarebbe mai arrivato.

C’è anche un “museo etnografico” che diventa villaggio di Babbo Natale o angolo di San Valentino a seconda del calendario.
Imperdibile una visita o un gelato al Caffè letterario.

Forse non stravolgerei i miei itinerari per visitarla ma se siete di strada, ci sta.

Sosta camper:
Dormiamo davanti al mare all’Isola delle femmine vicino Palermo al camping la Playa.
Molto gentili e ben organizzati e anche qui pieni fino all’ultima piazzola

Palermo

Sicilia Occidentale in Camper

La mattina dopo arriviamo a Palermo.
Ci rendiamo conto praticamente subito, dopo aver rischiato un paio di frontali, di incastrarci nelle strade e di litigare con qualcuno, che è il caso di parcheggiare il camper prima possibile.

Sosta camper:
Ci fermiamo al Camper Green Park  in via Quarto dei Mille
E’ un parcheggio asfaltato con i servizi in mezzo ai palazzi. E’ sicuramente la soluzione più comoda per visitare la città, é pulito e sicuro e sono tutti gentilissimi.

Palermo è una città caotica e penso che nessuno possa dire il contrario. Il traffico sembra quello di alcune metropoli asiatiche, un po’ anarchico e a tratti pericoloso.
Dopo una settimana di borghi e natura sono investita da un uragano di macchine, persone che vogliono venderti qualcosa, monopattini che ci sfiorano a tutta velocità e sono un po’ sopraffatta.

Palermo è una città bellissima, piena di contraddizioni.

Non credo basti essere turisti per qualche giorno, entrare dentro il mercato di Ballarò,  fare qualche foto a ciò che a noi pare caratteristico ma che in realtà è vita vera.

Abbiamo fatto un giro classico del centro storico: i Quattro Canti, Fontana Pretoria, Mercato di Ballarò, la Chiesa di Gesù che consiglio in particolare e anche la Kalsa che è il quartiere più multietnico di Palermo dove trovate diversa street art molto interessante e la famosa Chiesa dello Spasimo, senza tetto.

Siamo stati alla Vucciria, davanti al porto dove c’è un bel parco giochi per i bambini, piazza Marina e ai Giardini Garibaldi per ammirare i grandiosi ficus monumentali.

La Sicilia è stato il nostro primo viaggio in camper post covid fuori dalla Sardegna.
Ha portato con sé il senso inebriante della scoperta.
Nessuna terra credo riassuma meglio un viaggio che ne contiene mille altri.
Suoni di musiche lontane e profumi esotici, cibi che hanno qualcosa di familiare ma sconosciuto allo stesso tempo. Occhi chiari, pelle scura, paesaggi dalle mille forme e colori unici.

Spesso in questa terra, mi è sembrato che la bellezza fosse nelle ferite.
I solchi nella terra, le fratture dell’ arte antica, le falesie delle scogliere, le fessure delle grotte, gli edifici a metà.
Una ferita dalla quale esce una grazia mistica, tanta bellezza ma anche un gran dolore.

Grazie Sicilia, spero di rivederti presto.

Se vi interessano altri itinerari in camper dai un’occhiata al blog.

Una settimana in Portogallo in camper

Una settimana in Portogallo in camper

C’è chi sogna di vedere la torre Eiffel e chi di passeggiare per Times Square, io invece ho sempre desiderato visitare il Portogallo in camper on the road.

Saranno stati i racconti fiabeschi e le immagini di questi luoghi o forse piuttosto un certo tipo di atmosfera, un profumo, una musica legata ad essi. Insomma io questo viaggio lo sognavo da  così tanto che, dopo aver superato la febbre a 48 ore dalla partenza, l’ansia totale dell’organizzazione a 4 ho aspetto di essere seduta sull’aereo per realizzare di esserci riuscita.

Sommario:

Come organizzare un viaggio in Portogallo in camper

Vi spiego un po’ come ci siamo organizzati ma è chiaro che ognuno ha le sue tecniche e i suoi accorgimenti. Noi, come accade spesso abbiamo comprato i biglietti Rayanair molto molto tempo prima. Tendiamo a suddividere le spese delle vacanze durante i mesi, compriamo prima i biglietti poi paghiamo l’alloggio e per finire eventuali extra. Siamo arrivati e partiti da Porto ma è certamente più comodo, per chi vuole fare un viaggio itinerante, ripartire da Lisbona o viceversa in modo da ottimizzare i tempi.

Come affittare un camper in Portogallo

Questa volta abbiamo deciso di metterci alla prova e abbiamo affittato un camper, la nostra casa per 6 notti. Ci siamo appoggiati ad Europe Car che a sua volta si è appoggiata a Mac Rent. Ci siamo trovati bene fino al momento in cui ci hanno trattenuto una buona parte della caparra per un danno irrisorio che avevamo prontamente segnalato. Mi è parso un modo poco onesto di gestire la situazione addebitandoci un costo spropositato rispetto al piccolo danno reale. Il camper in questione era un mansardato 6 posti con l’attrezzatura da cucina completa e compreso di lenzuola, coperte e asciugamani.
Il Portogallo è un paese molto accogliente e sicuro per i Camperisti. E’ possibile infatti fare sosta libera senza problemi in moltissime località. Tuttavia il mio lato organizzativo non ha potuto fare a meno di tirar giù un itinerario di massima e di andare alla ricerca dei migliori campeggi nei pressi delle mete che avrei voluto visitare.

Vediamo un po’ insieme le tappe di questo viaggio nel quale ho capito per la prima volta che la saudade, quella sorta di malinconica nostalgia, esiste davvero.

1 Giorno Portogallo in camper: Porto

Il volo è atterrato nel pomeriggio per cui abbiamo deciso di non affittare subito il camper ma di dormire una notte a Porto in modo da ambientarci e non doverci mettere subito in strada, anche perché le operazioni di affitto sono piuttosto lunghe.

Dove dormire a Porto: Pensione Favorita

portogallo in camper

Se decidete di dormire a Porto vi consiglio questo piccolo albergo in pieno centro dove ho lasciato il cuore e al quale anche volendo non riesco a trovare un difetto. A dirla tutta questo piccolo gioiello mi è stato consigliato dalla mia cara amica Elena, grande viaggiatrice.
La Pensão Favorita è un’antica casa completamente ristrutturata che conserva tuttavia un’aria vintage e rétro che la rende un luogo pieno di personalità e sentimento. C’è una zona comune con divani e poltrone di velluto e un piccolo giardino incantato dove puoi far colazione o rilassarti sotto il pergolato in fiore. Le camere sono ampie, perfette nella loro essenzialità e pulitissime. La nostra aveva anche un piccolo terrazzino e un bagno con una doccia di pietra enorme.

La Pensione Favorita è  un luogo speciale anche perché gestito da persone splendide. Sono rimasta davvero colpita dalla gentilezza, dalla dolcezza e dal naturale senso di accoglienza delle proprietarie. Sarei rimasta un mese a farmi coccolare da loro e dalle loro fantastiche colazioni.

Cosa vedere a Porto in due giorni

Porto è davvero una città meravigliosa, per me è stato un vero colpo di fulmine. Nonostante ci siano molti sali e scendi è piuttosto contenuta e si gira benissimo a piedi in poco tempo.
Il mio consiglio in effetti è quello di passeggiare e perdersi nelle sue viuzze strette, stare con il naso all’insù, lasciarsi trasportare dai suoi profumi e dai suoni del Fado. Scoprirete ovunque scorci pittoreschi, palazzi ricoperti di azulejos, chiese meravigliose e botteghe caratteristiche.

Vi lascio gli “ imperdibili” :

Libreria di Lello e Irmao

portogallo in camper

Si tratta indubbiamente di una delle librerie più belle e scenografiche del mondo. Costruita intorno alla fine del 1800 interamente in legno, nonostante sembri un museo in realtà è una vera libreria con una vastissima scelta di titoli e categorie. Si paga un biglietto che si acquista in un negozio accanto, le famiglie con i bambini hanno la precedenza ( In Portogallo quasi ovunque vale questa regola di buon senso quindi approfittatene).
Se decidete di comprare un libro vi verrà scalato il costo del biglietto.
La Libreria di Lello e Irmao si dice sia stata utilizzata per girare delle scene di Harry Potter. Per questo motivo è diventato un posto molto turistico. Dunque è possibile trovare molta fila e un capannello di persone agguerrite per fare la foto del momento sulle imponenti scale rosse.

Da Rue De Carmelitas fino alla Ribeira

portogallo in camper

Proprio accanto alla Libreria trovate la Clerigo Tower ( troppo stretta e troppi scalini non abbiamo neppure provato a salire). Proseguendo per questa via trovate la chiesa Igreia dos Carmelitas e immediatamente accanto quella più piccola Igreia Do Carmo, con una delle facciate azzurre più fotografate di Porto. Da qui potete anche prendere il tram 22 che vi porta direttamente all’ultima fermata, la Chiesa di San Ildefonso. Se invece camminate verso Sud troverete la Piazza della Libertà con la statua Equestre di Re Pietro IV. Li vicino c’è la stazione ferroviaria di Sao Bento con i suoi azulejos.

Dalla Piazza della Libertà seguite Rua de Mousinho da Silveira fino a raggiungere Rua Da Bolsa. Qui potete visitare il Palacio da Bolsa e vicino troverete una delle chiese più belle di Porto ossia quella di San Francesco.

Proseguendo sempre più giù arrivate alla Ribeira, il quartiere caratteristico che costeggia le rive del fiume Duero e dal quale si vede l’imponente Ponte Dom Luis.

E’ un quartiere pieno di vita e localini dove mangiare, fare una passeggiata ammirando le tradizionali casette colorate e stare ad ascoltare i talentuosi artisti di strada che si esibiscono nel lungo fiume.

Cosa mangiare a Porto

A Porto così come in tutto il Portogallo è facile mangiare bene e spendere poco. Io mi sono dedicata soprattutto al pesce e al famoso baccalà servito in mille e uno maniere ma il piatto tipico della città è la Francesinha.
La Francesinha è una ciccionata di prim’ordine, ossia un maxi toast da mangiare con forchetta e coltello che comprende al suo interno salsiccia, prosciutto ed è coperto da formaggio fuso e affogato nella salsa alla birra.
Se sopravvivete è molto gustoso :).

2 giorno Portogallo in camper I Costa Nova do Prado

portogallo in camper

Il Secondo giorno nel pomeriggio abbiamo finalmente preso in affitto il nostro camper. Le operazioni burocratiche ci hanno impegnato almeno 2 ore per cui abbiamo deciso di dirigerci in una località piuttosto vicina e in un campeggio per avere le comodità legate ad esso.
Costa Nova è un paesino sul mare caratterizzato dalle ormai famose casette a righe colorate. In estate me lo immagino brulicante di turisti e negozietti in un lungo mare davvero bello e ampio. Noi l’abbiamo visitato in un marzo deserto e ha comunque il suo fascino. Dopo aver fatto mille foto ad ogni casetta ci siamo fermati per fare la seconda colazione in un bar con i pasteis de nata, un pasticcino portoghese a forma di piccolo cestino a base di pasta sfoglia e uova.

Dove dormire in Portogallo in camper I Camping Costa nova.

La prima tappa con il camper è stato il Camping Costa Nova. Si trova immediatamente a ridosso di una spiaggia meravigliosa di dune e sabbia bianca, immensa e sferzata dal vento. Il campeggio era completamente vuoto ma ha comunque grandi spazi per i camper e tutti i servizi necessari oltre che un piccolo parco giochi per i bambini. Lo consiglio vivamente.

3 Giorno: Batalha- Nazarè

portogallo in camper

Il terzo giorno ci siamo svegliati presto causa sveglia umana data dai bambini e dopo aver giocato un po’ in spiaggia e fatto colazione siamo partiti alla volta del Monastero di Batalha, che in Italiano si legge Battaglia, presso l’omonimo paese nel distretto della Leiria.
Desideravo visitare questo posto da tanto e non ha deluso le mie aspettative.

Si tratta di un complesso imponente in stile gotico del 1300 con parti in stile Manuelino che comprende una chiesa con relativo chiostro e cappella.
Non vi parlerò degli aspetti tecnici di questo luogo ma vi assicuro che vale la pena visitarlo. Ammirate la sua navata e i giochi di luce creati dalle vetrate policrome, la cappella incompiuta dove il tetto mancante lascia spazio al cielo azzurro. Infine il chiostro che abbraccia un meraviglioso giardino fatto di corridoi, archi e colonne decorati come vere e proprie opere d’arte.
Il biglietto soprattutto per le famiglie, come in tutti i luoghi del Portogallo è veramente piccolo: 6 euro.

Nazarè

Portogallo in camper

Abbiamo deciso di dormire nuovamente vicino al mare così ci siamo diretti verso l’Oceano e in particolare verso una delle località più famose per gli amanti delle onde e del Surf: Nazarè.
Siamo andati per curiosità a vedere la spiaggia e abbiamo scoperto una zona panoramica meravigliosa. Dopo aver messo a livello il camper abbiamo deciso di dormire in libera proprio di fronte al mare.

Abbiamo fatto un aperitivo al tramonto, trascorso una notte cullati dal suono delle onde e visto un alba rosa sul mare che non dimenticherò mai. Viaggiare in Portogallo in camper significa soprattutto poter godere di questo.

4 Giorno I Obidos- Cabo Carvoeiro- Peniche

Portogallo in camper

La mattina del quarto giorno abbiamo visitato il farò di Nazarè, lo spettacolo di questo posto non si può descrivere: onde e colori unici.
Partiamo alla volta di Obidos che come recita la frase all’ingresso del paese è “il posto più bello del Portogallo”.

E’ incredibile come un paesino così minuscolo sia allo stesso tempo così ricco e bello da visitare. Si tratta di un piccolo borgo medievale, contornato da mura merlate e da un vero e proprio castello.
Obidos ha un romantico centro storico fatto di viuzze acciottolate, muri colorati e piante rampicanti, casette bianche, balconcini fioriti, portoncini da fiaba e decorazioni. Noi abbiamo avuto la fortuna di visitarlo con poca gente e poterci godere le piccole botteghe, le degustazioni del liquore tipico alla ciliegia detto la Ginja servito in piccole tazze di cioccolato. In realtà Obidos è quel genere di posto che ho fatto fatica a lasciare. Avrei voluto viverlo qualche giorno in più: dormire in una delle sue casette bianche fasciate di colori, cenare in un ristorantino al chiarore delle lanterne e fare colazione sotto i glicini in fiore.

Cabo Carvoeiro

Siamo ripartiti alla volta di Peniche dove si trova il campeggio nel quale abbiamo deciso di dormire e fatto tappa al faro di Cabo Carvoeiro preceduto da una scogliera a strapiombo sul mare spesso agitato. Consiglio una bella passeggiata tra le rocce per ammirare in lontananza i faraglioni e godere del panorama unico tra la scogliera e il  mare.

Camping Peniche Praia.

Il campeggio non è nulla di che ma per una notte è andato più che bene. Dopo aver cucinato, fatto la doccia e visto un altro bellissimo tramonto siamo crollati tutti veramente presto.

5 giorno in Portogallo in camper I Sintra

Portogallo in camper

Il quinto giorno decidiamo di arrivare a Sintra, un altro dei mie sogni da sempre.
Partiamo presto e  parcheggiamo il camper in un area di sosta dietro un campo sportivo. Da li è possibile prendere il pullman 434 o un taxi che ti porta in pochi minuti nel centro della città. Noi ci siamo concentrati sui giardini di Quinta da Regaleira.

Proprio accanto al centro storico di Sintra sorge la Quinta da Regaleira.
Lo definirei un bosco magico, un parco giochi per grandi e piccini. Si tratta nello specifico di una tenuta di 4 ettari, patrimonio dell’ Unesco immersa in un parco lussureggiante pieno di attrazioni come grotte, sentieri nascosti, labirinti misteriosi, pozzi a spirale, terrazze panoramiche, piazze, fontane, torrette da scalare e un palazzo con le fattezze di un vero castello delle fate.

Il parco è estremamente fruibile. Potrai perderti nei sentieri sotterranei e sbucare da un’altra parte, addentrarti nel labirinto per scoprire una stanza misteriosa o un giardino nascosto.

Si tratta di un parco incantato e pieno di mistero, riferimenti esoterici e simboli. Un polmone verde di piante e alberi di ogni tipo che lo rendono un luogo unico dove perdersi e ritrovarsi. Io non sarei andata più via.

Dopo le ore trascorse nel parco siamo andati a fare un giro nel centro storico di Sintra che è proprio un paesino fatato con i suoi castelli e stradine. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo e le forze per visitare il resto. Dopo aver mangiato qualcosa ci siamo rimessi in cammino poiché dovevamo iniziare la nostra risalita verso Porto.

Dopo quasi due ore di Camper arriviamo infatti a Tomar al campeggio Redondo.

6 giorno I Tomar e Fatima

Portogallo in camper

Abbiamo deciso di spezzare il viaggio verso Nord facendo una tappa intermedia al centro del Portogallo e fermandoci a Tomar. La scelta è dipesa anche da questo campeggio che volevo usare come jolly per rilassarci gli ultimi giorni di vacanza.

Il campeggio Redondo infatti  è un piccolo paradiso immerso nella campagna Portoghese.Si tratta di un campeggio piuttosto piccolo ma per fortuna abbiamo trovato posto proprio davanti ad un immenso prato di margherite e di ulivi.

La sua bellezza è nella natura nella quale è immerso, nella pace, nel silenzio e nella estrema gentilezza dei proprietari che ti accolgono calorosamente facendoti sentire a casa.

Menzione speciale per i  tre pony che pascolano liberi nel campeggio, mia figlia ha potuto coccolarli per interi pomeriggi, spazzolandoli e facendo anche una breve cavalcata.
La mattina al camping Redondo arriva un signore che vende il pane fresco, insomma è il posto ideale per ricaricare le batterie.

Tomar Monastero dei Templari, Convento dell’Ordine del Cristo

Portogallo in camper

Tra i Monasteri più importanti del Portogallo svetta quello di Tomar, patrimonio dell’ Unesco. Si tratta di una fortezza originariamente appartenente all’ordine dei Cavalieri Templari costruita nel XII secolo. Con la dissoluzione l’ Ordine dei Templari si trasformò nel Ordine del Cristo e prese possesso di questa imponente costruzione.

Il castello è costituito sopra una collina dalla quale si può ammirare il panorama circostante. Abbiamo trovato posto nel parcheggio immediatamente sotto le mura ma è piuttosto piccolo. La costruzione è enorme e si divide tra chiostri tappezzati di azulejos, fontane imponenti, scale sinuose, lunghi corridoi, vetrate e un giardino immenso. La chiesa inoltre è davvero bellissima.

Fatima

E’ un luogo sacro che non ha bisogno di presentazioni. Mi aspettavo un baraccone come in molti altri luoghi di pellegrinaggio e invece ho trovato un luogo pieno di pace e raccoglimento. Nessuno che vende o compra nulla. Fuori dalla chiesa principale è posizionato una sorta di braciere dove si possono far bruciare le candele di varie dimensioni come promessa o preghiera e le candele sono gratis.

Cosa mangiare in Portogallo

Portogallo in camper

In Portogallo si mangia molto bene. Mi ha molto colpito non aver mai dovuto faticare per trovare un ristorante valido. Praticamente ovunque, anche nei luoghi più turistici o affollati dove ti aspetti sempre una qualità minore e un prezzo più alto abbiamo trovato cibo di qualità a prezzi più che onesti.
Il pesce e i prodotti del mare sono sicuramente i protagonisti, in particolare il baccalà che viene cucinato in mille e uno modi, molto gustosi. Ma anche cozze, gamberi, salmone e altri pesci di mare. Vi consiglio in particolare le zuppe e i secondi di pesce che vengono quasi sempre accompagnati da un contorno di verdure e riso bianco compreso nel piatto completo.

Coimbra I Portogallo in Miniatura

Risalendo verso Porto abbiamo fatto tappa a Coimbra che si trova proprio al centro del Portogallo.
Devo subito ammettere che avendo poco tempo a disposizione ho deciso di accontentare i miei figli e regalargli qualche ora in un luogo completamente dedicato ai bambini: il Portogallo in Miniatura detto Portugal Dos Pequenitos.
Si tratta di un bel parco all’aperto che ripercorre la storia del Portogallo e dove sono riprodotte le principali attrazioni in miniatura del paese.
Devo dire che è veramente ben fatto per cui risulta piacevole anche per gli adulti.
I bambini si divertiranno molto ad entrare e uscire dalle piccole casette tipiche, giocare nei monasteri e nelle piazze in miniatura. E’ inoltre presente un piccolo parco giochi in un bel giardino oltre che una stanza adibita ai lego.

7 Giorno I Villa Nova Do Gaia

Portogallo in camper

Risalendo verso Porto, decidiamo di trascorrere l’ultimo giorno di vacanza vicino al mare ma allo stesso tempo vicino all’aeroporto dovendo restituire il camper e poi partire il giorno seguente.

Villa Nova do Gaia è la località di mare più vicina a Porto e la zona dove sono collocate il maggior numero di cantine del famoso liquore Portoghese. Qui potrete fare una passeggiata o un bagno se il tempo lo permette in una spiaggia molto bella, con una lunga passeggiata con pista ciclabile che costeggia numerosi locali e baretti. La spiaggia è caratterizzata da enormi rocce che possono essere utilizzate per cercare ombra o per essere scalate dai bambini.

Spero di essere riuscita ad esprimere almeno in parte il mio amore per questo viaggio e questo paese.

Le città, il mare, i panorami ma anche i piccoli paesi, i monasteri ma anche l’atmosfera, il cibo, le persone. Non potrò mai dimenticare i Portoghesi, persone di una gentilezza disarmante, sorridenti, accoglienti e genuine. Quel tipo di essere umano che che prende in braccio il tuo bambino per farti mangiare e che lo controlla un po’ come fosse il suo. Ho percepito un atmosfera simile ai paesi di un tempo dove tutti si conoscono e tutti si aiutano, anche se hanno poco o nulla.

Dunque Muy Obrigada Portogallo, ci rivedremo presto.

 

Se vuoi scoprire come è nata la nostra passione per i viaggi in camper puoi leggere il resoconto del nostro primo week end in camper in Sardegna.

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