Avevamo proprio urgenza di natura e anche di allungare un po’ il passo, come a dirci: “Ce la possiamo fare, le linee strette nelle quali siamo stati confinati per tre mesi, possono essere superate”.
Vi porto dunque con me, in questo week end lungo, in camper in Sardegna.
1. Week end in Sardegna,Torregrande ( Oristano)
Siamo partiti sabato pomeriggio da Cagliari e abbiamo deciso di fermarci a Torregrande, per conoscere l’area sosta camper qui presente e per spezzare il viaggio verso Nord.
L’area camper Torregrande e’ molto comoda, in ombra sotto una fitta pineta, le piazzole sono ampie e la gentilezza di Susan è davvero unica. Un concentrato di dolcezza e passione, per rendere il tuo soggiorno perfetto.
Torregrande invece e’ proprio una località che sa di estate. A noi è piaciuto molto il lungo spiaggione color biscotto e l’acqua trasparente.
Il lungo mare, da percorrere in bici o a piedi per una passeggiata, dove fermarsi magari a bere uno spritz vista mare, come ho fatto io, con immensa commozione.
Sabato mattina ci siamo svegliati come al solito molto presto, e dopo le varie operazioni di carico e scarico siamo partiti alla volta di Bosa.
2. Cane Malu ( Bosa)
Abbiamo deciso di guidare lungo la litoranea, dove troverete il famoso Arco di S’Archittu e Santa Caterina di Pittinuri fino ad arrivare a Bosa, per visitare la piscina naturale di Cane Malu.
Abbiamo parcheggiato il camper sulla strada sterrata accanto al cantiere nautico di Bosa e abbiamo camminato un po’ in salita per 10-15 minuti.
Lo spettacolo che ti si prospetta davanti e’ lunare e maestoso.
Una distesa di rocce di tracheite bianca che incorniciano l’acqua turchese, tutto intorno una distesa di fiori.
Il posto diciamolo, non è adattissimo ai bambini, per la sterrata e perché non c’è modo di scendere in acqua gradualmente ma solo lanciandosi, il maestrale poi rende la balneazione piuttosto pericolosa. Noi dunque siamo rimasti in contemplazione per qualche minuto e siamo andati via.
Vorrei comunque tornarci con calma, perché è un teatro naturale davvero suggestivo, soprattutto fuori stagione.
3. Tappa Alghero
Dopo aver pranzato a Bosa, a tal proposito vi consiglio un posticino adorabile, siamo partiti in direzione Alghero, una tappa un po’ romantica, giusto per dare un salutino ad una delle città più belle della Sardegna. Abbiamo fatto un bagno riparati dal maestrale teso, proprio sotto la famosa torre ( in completa solitudine) e comprato qualche provvista. In più non potevamo perderci la strada Bosa- Alghero, a mio avviso forse la più bella strada della Sardegna.
4. Fattoria didattica e maneggio, Sa Crucca-Sassari per un week end lungo in Sardegna
Volevamo far vivere ai bambini una giornata speciale a stretto contatto con gli animali, e non potevamo scegliere posto migliore. La fattoria Sa Crucca nasce come maneggio e evolve in fattoria didattica. Ci sono dunque diversi cavalli e pony ma anche caprette in libertà che ti saltellano accanto, galline, maialini, vari volatili e persino 2 lama.
Il vero lusso e’ stato godere di un tramonto rosso, con il sole che scompare dietro la campagna in tutto il suo splendore e andare con una torcia a salutare gli animali, per poi risvegliarsi con il canto del gallo (che è comunque meno mattiniero di mio figlio) e fare colazione con i gattini appena nati.
La fattoria Sa Crucca è area sosta con carico scarico e corrente elettrica per camper.
Per tutti i non camperisti, organizzano comunque visite e molte altre attività. Contattateli, Monica e suo marito sono due persone gentilissime, genuinamente appassionate di questa vita.
5. La Pazzona ( Stintino-Sassari)
Dopo la fattoria siamo ripartiti alla volta del mare, a soli venti minuti siamo giunti a Stintino, in particolare alla spiaggia della Pazzona, meno blasonata della Pelosa, dove e’ possibile sostare proprio davanti al mare sopra l’erba ma con divieto di campeggio. Ciò significa che il mezzo deve poggiare sul suolo esclusivamente con le ruote, non emettendo deflussi propri e non occupando la sede stradale in misura eccedente il proprio ingombro.
Poco male. Abbiamo passato tutta la giornata in spiaggia complice un mare cristallino, facendo installazione di tronchi e canne e sassi e addormentandoci con il rumore delle onde in totale silenzio.
Per il carico-scarico esiste poco lontano l’area sosta Stintino.
Per il viaggio di ritorno ci siamo diretti verso la zona del Sinis vicino ad Oristano, fermandoci nelle botteghe dei paesi più piccini e trovando sorrisi e prodotti genuini come la carne di Nuraci o la focaccia che ci ha regalato una signora dolcissima di Terralba.
Mi ha commosso vedere la dignità e l’accoglienza dietro la mascherina, qualcosa che nessuna pandemia può cambiare.
6. Mari Ermi (Cabras-Oristano)
Siamo giunti dunque a Mari Ermi, meno famosa ma limitrofa la spiaggia gemella di Is arutas, ricordata soprattutto per la sabbia composta di piccoli sassi bianchi e colorati che assomigliano a chicchi di riso.
A Mari Ermi esistono 3 aree sosta, direttamente sul mare.
Noi abbiamo parcheggiato in quella del Sig. Giuliano, che nonostante non avesse ancora riaperto l’attività, ci ha gentilmente concesso di campeggiare, senza l’uso dei servizi.
Lo scenario è mozzafiato, praticamente hai i piedi sulla sabbia e accanto un campo di balle di fieno. Un ambiente riparato e protetto che ci ha ricordato quanto è bello essere camperisti e appartenere a questo mondo.
Il tramonto che abbiamo visto, con il sole che scende nel mare e’ una cartolina che tutti, Sardi e non, dovrebbero regalarsi, almeno una volta nella vita, con una birra ghiacciata in mano e le risate dei bambini in sottofondo.
Siamo tornati colmi, come se fossimo stati via un mese, i bambini raccontando avventure come di antiche leggende, pirati e conquistatori.
Con le gote rosse e i capelli arruffati dal sale e dalla salsedine.
Ubriachi di questa primavera gravida di prati selvaggi, cieli screziati e vento forte.
E’ ancora quel periodo da scarpe aperte e felpa, dove rincorri i bambini che come magneti si lanciano in mare e li frizioni con l’asciugamano mentre battono i denti con le labbra blu.
La Sardegna è come un’infanzia diceva Vittorini e non c’è migliore augurio di viverla pienamente.
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